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L’attacco di panico: cause, significati e risoluzione

Dott.ssa Federica Scicchitano, Psicologa clinica

 

Un attacco di panico è un evento improvviso, lascia spesso senza fiato ed imprime un segno di confusione in chi lo vive. Senza spiegazioni, risulta difficile sciogliere questo caos: ci si può sentire soli e vulnerabili dal momento che può risultare difficile rivolgersi agli affetti che si hanno intorno. Una ricerca sul web può essere un buon punto di partenza per far luce su cosa è appena successo.

Per questo motivo ho scritto una breve presentazione di alcune informazioni chiave, nella speranza che possano aiutare chi si trova in questa situazione ad orientarsi meglio.

Come riconoscere un attacco di panico

Un attacco di panico è un’esperienza di forte malessere o paura, che raggiunge la massima intensità in pochi minuti e che può protrarsi per periodi che generalmente non superano i 20 minuti.

Durante l’attacco di panico si presentano alcuni sintomi fisici tipici, tra cui battito cardiaco accelerato, fiato corto o sensazione di soffocamento, tremori, sudorazione, dolore o fastidio al petto (che può essere frainteso per un infarto, pensando di star morendo), nausea o disturbi addominali, testa che gira o annebbiata, sensazioni di calore o di formicolio negli arti, brividi, sensazione che ciò che sta accadendo non sia reale e sensazione di scollegamento dal proprio corpo o dai propri pensieri. Non è necessario che durante un attacco siano presenti tutti questi sintomi: la manifestazione di un attacco di panico varia da persona a persona e ne include solo alcuni.

Le persone che hanno un attacco di panico spesso temono che accadrà loro qualcosa di grave.
Pensano, ad esempio, che moriranno o che impazziranno. Questa intensa paura contribuisce a generare un forte senso di confusione e angoscia.

Cosa fare durante un attacco di panico

Per gestire un attacco di panico il primo passo è riconoscerlo. L’ansia tende a cogliere di sorpresa, ma una volta individuati i suoi segnali, possiamo identificare i sintomi del panico per non confonderlo con altre malattie e, quindi, per non spaventarci ulteriormente.

Un buon secondo passo è spostare l’attenzione sull’ambiente circostante e sul momento presente. Quando viviamo un attacco di panico questo monopolizza la nostra attenzione: ci concentriamo sulla mancanza di respiro, sul dolore al petto, sul tremore alle mani o alle gambe. Ci sembra che il corpo sia totalmente invaso dal panico e la nostra mente corre a immaginare conseguenze catastrofiche future. Toccare il tessuto dei nostri vestiti, annusare un profumo rassicurante, riconoscere i colori degli oggetti attorno a noi o contarli e nominarli sono solo alcuni tra i diversi modi con cui si può ripristinare il senso dell’orientamento e maggiore calma.

Inoltre, può aiutarci il tenere a mente che per sua natura il panico quando si presenta raggiunge un picco e poi decresce: è certo che nel giro di alcuni minuti passerà spontaneamente, ciò permette di contrastare la percezione che duri molto a lungo.

Cause e significati dell’attacco di panico

Gli attacchi di panico solitamente avvengono in momenti particolarmente stressanti o in cui vi è un’intensa attivazione emotiva. Tuttavia alcune persone riportano attacchi di panico in situazioni che percepiscono come apparentemente tranquille, perciò l’attacco di panico le coglie ancor più di sorpresa.

Gli attacchi di panico sono spesso il modo che il nostro corpo trova per segnalarci un vissuto che non riusciamo altrimenti a percepire. L’attacco di panico ci dice che non possiamo andare avanti così, che è necessario ascoltare un nostro bisogno profondo della cui intensità il corpo si fa portavoce.

L’attacco di panico viene considerato un sintomo di una complessa ma aspecifica sofferenza del sé. Alcune volte gli attacchi di panico compaiono nel corso di momenti della vita in cui vi è un passaggio, un cambiamento, come l’ingresso nell’età adulta o un passaggio di mezza età; oppure si presentano come reazioni alla separazione da persone da noi importanti. In queste situazioni crolla la percezione di sentirsi al sicuro.

L’angosciosa sensazione di non comprendersi porta all’accrescimento dell’ansia che, nel corso della crisi, si esprime tramite il corpo. Per questo motivo spesso un percorso psicologico rappresenta la migliore possibilità per la persona di iniziare a comprendere il potente messaggio espresso dal sintomo, in un clima di sicurezza che permette di accedere a significati altrimenti difficilmente comprensibili.

Un percorso psicologico per il trattamento degli attacchi di panico

Un percorso psicologico mirato al trattamento degli attacchi di panico può permettere chi ne soffre di ricostruire il senso della propria esperienza, comprendere cosa sta accadendo e come gestirlo in modo da migliorare il proprio benessere mentale.

In questo modo è possibile cominciare a riconoscere come si formano i sintomi, in quali situazioni più facilmente compaiono e quale significato e bisogno stiano esprimendo.
Il paziente ha così la possibilità di riflettere durante la seduta su una situazione così sconvolgente della propria vita, condividendola in un clima di sicurezza che permette di accedere a significati altrimenti difficilmente comprensibili.
Il risultato ricercato è la possibilità di liberare nuovi spazi e benessere per lo sviluppo della propria vita.

 

Dott.ssa Federica Scicchitano, Psicologa clinica
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Bibliografia

American Psychiatric Association (2013). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi
mentali – Quinta edizione. DSM-5. Tr.it. Raffaello Cortina, Milano, 2015.

Gabbard, G. O. (2015). Psichiatria psicodinamica. Quinta edizione basata sul DSM-5 (2015). Raffaello Cortina, Milano.